Il servo muto, nella vita quotidiana (specie nel secondo novecento borghese) è un complemento d’arredo che svolge la funzione di attaccapanni o di portabiti; quando c’è, lo si tiene di solito (a vista) nella stanza (magari d’albergo) per appoggiarvi sopra degli abiti, affinché mantengano la loro migliore condizione
Se consideriamo questo strumento in modo estensivo, esso appare di una certa utilità sulla scena, dove serve a rappresentare sinteticamente, per mezzo di oggetti pratici ma anche segnaposto, elementi di cui evoca l’aspetto e il senso
Nel teatro classico, ad esempio con Shakespeare, capita di collocare in modo visibile su dei cavalletti (muti) qualche cartello per indicare elementi di scena (in genere con sopra delle scritte, tipo: “Foresta di Birnam” o “Londra”) che lo spettatore può così rappresentare da sé nella sua stessa mente
In effetti: qualsiasi didascalia, dalla scritta sotto al quadro o davanti ai pesci nell’acquario, fino agli interventi del narratore (tritagonista) che compaiono talvolta come scritte sottopancia o come traduzioni o come qualifiche di chi parla in un video (ad esempio: nel film muto) svolgono esattamente la funzione del servo muto con il cartello nel teatro seicentesco (o per le news o nella pubblicità)
- Nella drammaturgia psicodrammatica, capita che il mastro utilizzi (ad esempio) dei cuscini (di diversi colori) posti a terra per segnare la posizione da cui di volta in volta l’autore, mentre impersona qualche sua parte, è invitato ad esprimere sul momento i diversi personaggi; oppure gli chiede di scegliere, dal magazzino di scena (se c’è) di cogliere un oggetto da collocare sul palco, per rappresentare evocativamente qualche elemento del dramma e la sua posizione rispetto ai restanti elementi in gioco
- Anche le sedie-sedili che forniscono il punto di identificazione dei personaggi nel chairwork svolgono la funzione di servi muti

Felice Perussia, quarant’anni abbondanti di lavoro psicologico con i gruppi, specie come mastro (e apprendista) di Psicodramma & Ipnosi, ma anche oltre trent’anni come professore ordinario di Psicologia Generale (Personalità, Storia) all’Università – Oggi, come sempre, possiamo crescere insieme (Ci aiuterà!)