Nella messa in scena, la improvvisazione, detta anche impro (all’inglese) o impromptu (alla latina) è l’azione (dramma) del recitare a soggetto: sviluppare un plot che scaturisce dall’interiorità della persona, così come viene al momento, invece che cercare di adeguarsi a un copione altrui, messo per iscritto da un autore diverso da sé
Improvvisazione è produzione o esecuzione di qualcosa, che viene realizzata con facilità e senza particolari riflessioni
Improvvisare sulla scena è creare qualche cosa nel momento stesso in cui la si esegue, senza preparazione né meditazione, in maniera spontanea o casuale, non definita in precedenza
- Improvvisazione – dal latino improvisus: imprevisto, inatteso, inaspettato; nel senso che la drammatizzazione interviene senza premeditazione
- Immediatezza – da im (privativo) e medium-media: mezzo, canale, supporto tramite cui si trasferiscono i contenuti della comunicazione; nel senso che l’espressione è: diretta, sul posto, senza obiettivi di distribuzione (nel senso di casting)
- Inventiva – che deriva da invenire, verbo che indica tanto la invenzione di bel nuovo, quanto la scoperta di qualche cosa che c’era già ma rimanendo implicita
L’opposto della improvvisazione è senza il prefisso oppositivo im, quindi promptus: pronto, a disposizione, in evidenza, alla portata di tutti, deciso, facile, agevole, comodo. Stante che il verbo provideo-provisum-providere è: vedere prima, vedere da lontano, prevedere, presentire, provvedere, predisporre, procurare, prendere precauzioni, essere cauto e previdente
La messa in scena nel teatro attuale produce una forma di copione, ma che non è la copia di un testo scritto, bensì la costruzione sul momento di una trama orale-motoria-emotiva, che viene inventata-invenuta sul posto e sul momento
Per Stanislavskij: l’improvvisazione permette all’attore di sviluppare un proprio metodo di recitazione interiore, che parte dalla pratica di accedere all’inconsico e di acquistare consapevolezza nelle proprie capacità espressive di coinvolgimento nel personaggi, per identificazione
Per Moreno: l’improvvisazione è soprattutto spontaneità, cioè messa in scena basata sulle associazioni mentali e sull’automatismo
L’improvisazione può essere vista in modi diversi, tra cui in particolare:
- La prospettiva negativa, coltivata in particolare dal teatro recitativo con le sue implicazioni razionali-produttiviste; in questo senso: l’improvvisare si lega all’idea di frettolosità, mancanza di studio, faciloneria, disimpegno, approssimazione dilettantesca, superficialità
- La prospettiva positiva, coltivata in particolare dal teatro attuale con le sue implicazioni terapeutiche evolutive; in questo senso: improvvisare è mancanza di vincoli ideologici, libertà, assenza di professionismo, immediatezza, divertimento, spontaneità, profondità
- La scena psicotecnica è sempre improvvisata, spesso partendo da un soggetto e comunque sempre con rigore, ma fondandosi su associazioni mentali spontanee che non possono essere state scritte prima, dato che vengono manifestate per la prima volta sulla scena

Felice Perussia, quarant’anni abbondanti di lavoro psicologico con i gruppi, specie come mastro (e apprendista) di Psicodramma & Ipnosi, ma anche oltre trent’anni come professore ordinario di Psicologia Generale (Personalità, Storia) all’Università – Oggi, come sempre, possiamo crescere insieme (Ci aiuterà!)