Immagini

 

Le immagini sono gli elementi primi della nostra esistenza mentale, i mattoni che costruiscono l’edificio del nostro rapporto con l’ambiente che ci circonda, con lo spazio e con il tempo, con il passato e con il presente e con il futuro, con la nostra identità personale

L’immagine mentale non è un oggetto concreto, ma svolge un ruolo determinante nel nostro essere al mondo

Il termine viene utilizzato nel linguaggio comune spesso in modo confusivo; mentre è fondamentale essere lucidi sul costrutto, anche per operare meglio con la psicotecnica

In fisica, l’immagine è la forma esteriore delle cose, quale viene percepita attraverso gli organi di senso, specie la vista; il che è interessante sul piano scientifico e teorico, ma ci dice poco nella pratica terapeutica

In psicologia (scienze della mente) l’immagine è un contenuto mentale che si concretizza in idee o rappresentazioni cognitive o fantasmi, secondo modalità che sono esclusivamente psicologiche ma che possono prendere a pretesto qualsiasi registro percettivo (vista, udito, olfatto, tatto e così via) ancorché in termini metafisici (astratti)

Anche nel caso della drammatizzazione, dalla lettura di un testo fino al cinema più realistico, la rappresentazione si basa su delle immagini che si manifestano, nella mente o sulla scena

 

 

  • In psicotecnica, l’immagine, che rappresenta la via aurea per la concretizzazione del conflitto interiore sulla scena, non ha alcuna pretesa di realismo più o meno scientifico. Può essere (letteralmente) un odore indefinito, il vago sentimento di qualche cosa di incombente, un volto che potrebbe essere di quella persona ma certo non è lei, o di qualsivoglia elemento. Quello che conta non è la corrispondenza con una improbabile realtà, ma l’opportunità di collocarla nelle sue circostanze date affinché possa evolvere sulla scena attuale

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Una differenza

 

 

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