Ci sono molti modi per attuare uno psicodramma, soprattutto perché lo psicodramma non è altro che un particolare format all’interno del più vasto mondo delle tecniche attive, che a sua volta sono un sottoinsieme del teatro attuale, che a sua volta fa parte delle psicotecniche d’azione, all’interno del più vasto campo della psicotecnica nel suo insieme, che comprende al suo interno anche le psicotecniche di immaginazione
In quanto arte della mente, lo psicodramma produce materiali psicologici, attivati dalla drammatizzazione e catalizzati dal mastro
Tali materiali appartengono solo all’autore apprendista che li produce mettendoli in scena
Ciascuno di noi può ispirarsi alla forme drammatiche più diverse per attuarle in modalità diverse, eventualmente codificate in format diversi, che possono andare dalla tragedia classica greca allo psicodramma standard, al chairwork, al role playing a quant’altro ti pare meglio
Ciascuno può leggere ogni drammatizzazione come elemento che corrobora le teorie più diverse (a sua libera scelta): dalla psicoanalisi di Janet al condizionamento di Pavlov, dal primato della razionalità scientifica al materialismo dialettico, passando per ogni altra forma di analisi, interpretazione razionale o critica che dir si voglia, del mondo
In effetti: ogni comportamento, ogni espressione, può essere letto come si preferisce
Ogni osservatore ci vede quello che crede, o meglio ci proietta quello che sente
Le parole e gli atti della paziente sono le sue parole, che il suo spettatore utilizza come spunto per ritrovarsi i segni delle sue teorie più amate: il seguace di Buddha ci vede la conferma di Buddha; il seguace di Lacan ci vede la conferma di Lacan; il seguace della psichiatria biologica ci vede la conferma delle cure farmacologiche; il seguace della Trimutri ci vede la conferma di Shiva e colleghi; o magari dello suo sciamanesimo o del biologismo filosofico del dr Freud, o del dr Jung, o della dr Klein o della dr Montessori o di chi gli sta più simpatica o affine a sé
La messa in scena, il dramma, l’espressione restano una messa in scena, un dramma, una espressione, che vive per conto proprio, senza bisogno di razionalizzazioni, pure talvolta assai interessanti (una volta scesi dal palco)
- La psicotecnica è una tecnica; più esattamente: è arte della mente. Tutte le tecniche che attivano la mente, con fini di evoluzione per il nostro potenziale psicologico, sono psicotecniche. Se poi, passando dal piano dell’arte della mente a quello della filosofia della mente, vuoi leggere-analizzare i drammi cui assisti o che cerchi di stimolare, secondo una tua teoria preferita, sei ovviamente libera di farlo e di ricavarne stimoli di grande interesse. Per cui puoi dire con soddisfazione che tu realizzi il vero psicodramma junghiano, quello freudiano, quello berniano, quello biblico, quello cognitivo comportamentale, quello esistenziale rogersiano o quello quant’altro credi, a tua completa discrezione. Il dramma psicologico rimane comunque un’arte della mente, così come la sua lettura critica a posteriori resta comunque una filosofia della mente. E puoi anche utilizzare il materiale prodotto sulla scena per sperimentazioni evidence based, che restano comunque scienze della mente (se le sai fare comme il faut)

Felice Perussia, quarant’anni abbondanti di lavoro psicologico con i gruppi, specie come mastro (e apprendista) di Psicodramma & Ipnosi, ma anche oltre trent’anni come professore ordinario di Psicologia Generale (Personalità, Storia) all’Università – Oggi, come sempre, possiamo crescere insieme (Ci aiuterà!)