Circostanze Date

 

Stanislavskij è convinto che vi sia una relazione-associazione stretta fra un ruolo e il suo contesto, ambientale ed esistenziale

Le circostanze date sono il cardine della sua psicotecnica

L’azione, il vissuto interiore, intervengo entro delle circostanze specifiche, che contribuisce decisamente a evocare e provocare la drammatizzazione, per cui l’attore deve familiarizzarsi pienamente con tutto il contesto dell’atto, diventandone parte

Nel caso del teatro recitato, le circostanze date concretizzano l’epoca, l’atmosfera sociale e culturale, il tempo specifico, il luogo, le condizioni di vita del personaggio con il suo background, il setting, gli oggetti di scena, la scenografia, le luci, gli effetti sonori, così come tutto ciò con cui l’attore si trova ad interagire quando crea un ruolo, ivi compreso il copione e magari la letteratura critica sull’autore e sulla drammaturgia in generale

Il training dell’attore allo Studio Laboratorio, prevede sempre la richiesta da parte del mastro di fare emergere tutti gli elementi che compongono le circostanze, anche (e soprattutto) quelle che non sono presenti nel copione ma che aleggiano implicite nella partitura e che la rendono viva

Si tratta tipicamente, inseguendo temi che coincidono con quelli  dell’inchiesta giornalistica moderna, delle domande: chi sono? dove sono? quando accade? Come succede? Perché?

Stanislavskij puntualmente chiede agli allievi di fare emergere le sensazioni che l’attore nel ruolo prova: dov’è, cosa vede, che odori e rumori percepisce, che arredo c’è, come sono vestiti eventuali personaggi, che giorno è, che ore sono, le condizioni meteorologiche e così via

La completa immersione nel contesto del personaggio, resa vitale dall’associazione al proprio mondo interiore di persona, permette alla persona (quando agisce in veste di attore) di presentare sulla scena una vita vibrante e profonda per il personaggio

 

 

  • Quelle che nel Metodo sono definite come circostanze date, nel gergo dello psicodramma sono il prodotto della intervista con l’autore che prelude al dramma vero e proprio
  • Nel gergo dello psicodramma standard, si parla di intervista esistenziale (la propria interiorità nel presente) seguita da intervista in situ (la propria interiorità nel mondo nell’immagine da concretizzare nel dramma). I temi sono sempre quelli: Dove sono? Quand’è? (L’anno/il giorno/l’ora del giorno ecc) Chi sono io? (Nome/età/storia della mia famiglia/ cosa faccio per lavoro ecc) Che relazioni ho? Cosa è successo prima che iniziasse la drammatizzazione? e così via

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *