Un tema chiave della psicologia dinamica, dal Settecento in poi, è quello della resistenza attiva che si produce in noi per il fatto che le varie coscienze di cui siamo fatti entrano in contrasto tra loro, dando luogo ad una rimozione delle memorie emotive che contengono, per via della loro contrapposizione
In ambito psicologico, questo fenomeno porta a mantenere attivamente certi contenuti di memoria al di fuori della coscienza standard (la normalità razionale)
Avviene così che non riusciamo a ricordare consapevolmente qualche cosa: non per una decadenza della traccia mnestica (vero e proprio oblio) ma perché alcuni elementi nostri mentali né bloccano altri (rimozione)
Tali elementi mnestici si mantengono ben vivi, e continuano ad agire, ma in un altro modo di coscienza: indiretto, mascherato, solo vagamente percepito
La lotta delle idee che porta alla rimozione per inibizione psichica, delle idee “deboli” soverchiate da quelle più “forti”, è trattata efficacemente nella psicologia dinamica di Herbart (1824)
In conseguenza di tale meccanismo, si può dire che ogni coscienza diversa da quella standard è: “Una coscienza neutralizzata e, di conseguenza, latente, una coscienza le cui eventuali manifestazioni si tengono reciprocamente in scacco e si annullano nel momento preciso in cui vogliono apparire” (Bergson, 1896)
La nostra memoria non è infinita (come alcuni amano credere) e noi manteniamo sotto il suo controllo solo una parte delle nostre esperienze, che è piuttosto limitata e selezionata, ma che risulta comunque assai più vasta di quello che la nostra coscienza standard ci pare in grado di recuperare
Taine (1870) sintetizza: “Del mondo che costituisce il nostro essere, noi non percepiamo che la sommità, forme di cime illuminate di un continente le cui profondità restano nell’ombra”
- Un meccanismo determinante nella drammatizzazione psicotecnica consiste nel distrarre i processi di rimozione e di deformazione che imbrigliano la memoria, permettendo ad alcuni nostri contenuti mnestici, che erano troppo emotivamente intensi per manifestarsi in condizioni di normale equilibrio, di trovare la spinta ad emergere, per il fatto che gli elementi antagonisti vengono indeboliti o aggirati dal contesto terapeutico e dall’arte psicologico del mastro

Felice Perussia, quarant’anni abbondanti di lavoro psicologico con i gruppi, specie come mastro (e apprendista) di psicodramma & ipnosi, ma anche oltre trent’anni come professore ordinario di Psicologia Generale (Personalità, Storia) all’Università – Oggi, come sempre, possiamo crescere insieme (Ci aiuterà!)