“Alzarsi ogni mattina con le immagini vive del giorno innanzi davanti alla mente, scendere nello studio, tirare fuori dal cassetto dello scrittoio qualcuno di quei soliti personaggi, disporli davanti a me come tanti burattini, osservarne le mosse, ascoltarne i discorsi, poi mettere in carta e rileggere, era per me un godimento così vivo come quello di una curiosità soddisfatta”.
Alessandro Manzoni sta parlando, in una lettera al genero Giovan Battista Giorgini, del periodo, attorno al 1822-1823, in cui scrive il suo Fermo e Lucia, ovvero i Promessi Sposi
- Il mindset dell’autore che sta mettendo in scena il suo psicodramma è simile a quello dello scrittore. Cambia il fatto che: lo scrittore agisce di propria iniziativa, in solitudine, con i suoi personaggi immaginati; mentre il protagonista-autore agisce sulla scena, in compagnia di molti colleghi attori (o quanto meno del direttore) in virtù della suggestione di catalizzatore del mastro

Felice Perussia, quarant’anni abbondanti di lavoro psicologico con i gruppi, specie come mastro (e apprendista) di Psicodramma & Ipnosi, ma anche oltre trent’anni come professore ordinario di Psicologia Generale (Personalità, Storia) all’Università – Oggi, come sempre, possiamo crescere insieme (Ci aiuterà!)