A prima vista, il riferimento alla tragedia classica greca può sembrare una pleonastica notazione erudita da pedanti, mentre la consapevolezza di stare mettendo in atto proprio qualcosa di simile permette agli apprendisti di fare passi avanti sulla propria evoluzione in termini di maestria psicodrammatica
La tragedia classica greca, che è all’origine anche della drammaturgia psicodrammatica e del teatro attuale in genere, si basa su un format tendenzialmente preciso, ben delineato nella Poetica di Aristotele, che comprende:
- Protasi (πρότασις: proposizione o premessa) – è la parte iniziale della messa in scena, che svolge la funzione di prologo, con cui si presenta la situazione, gli argomenti che verranno trattati, generalmente anche i personaggi e alcuni elementi da cui emerge l’inizio del dramma
- Epitasi (ἐπίτασις, tensione; dal verbo ἐπιτείνω: tendere, dispiegare, stendere) – è la parte che basa la storia, in cui emerge il nodo centrale dell’azione, che nel prologo era stato solo una evocazione tra le righe, mentre si pongono le basi per l’evoluzione finale
- Catastasi (κατάστασις, collocazione, disposizione; dal verbo καϑίστημι, mettere, collocare, presentare) – è la fase preparatoria del finale risolutivo, in cui si completa la ridefinizione degli elementi del dramma mettendone a fuoco le caratteristiche profonde e i contenuti sotterranei; ciò che era un accenno nel soggetto di partenza (protasi) e che è stato completato, perfezionato e ben definito nella base fondativa del dramma (epitasi) matura fino a dispiegare tutto il suo potenziale significativo ed emotivo, che per il momento urge ma ancora rimane inespresso
- Catastrofe (καταστροφή, cioè στροφή (girare, voltare, rivolgimento) κατά (giù, in basso, dall’alto) – è la parte finale del dramma, che svolge la funzione di epilogo conclusivo per la peripezia del personaggio principale, in cui si sciolgono nodi, conflitti fraintendimenti, spesso con la rivelazione (agnizione) di un elemento che era ignoto
In una formulazione più semplice e facile da ricordare, la sequenza tipica del dramma, che è radicata in una tradizione millenaria anche precedente la scrittura biblica, può essere sintetizzata nella sequenza: peccato, pentimento, redenzione
- Il tipico psicodramma tende a percorrere esattamente (benché non sempre in modo ben consapevole) tutti i passaggi del format greco classico

Felice Perussia, quarant’anni abbondanti di lavoro psicologico con i gruppi, specie come mastro (e apprendista) di Psicodramma & Ipnosi, ma anche oltre trent’anni come professore ordinario di Psicologia Generale (Personalità, Storia) all’Università – Oggi, come sempre, possiamo crescere insieme (Ci aiuterà!)