L’arte dello psicodramma è assai semplice da realizzare, una volta che la si è appresa bene (ancorché dopo anni di pratica) ma contiene in sé molte e complesse sfumare, se la si vuole cogliere sul piano analitico-critico, anche per inquadrarla nella vasta famiglia dei teatri attuali di cui fa parte (e tale è, in parte, la mission informativa-formativa di psicodramma.info)
Si intende generalmente per psicodramma una strategia che il mastro utilizza nella conduzione di un autodramma, di cui lo psicodramma è un caso particolare e relativamente strutturato da una tradizione ormai consolidata
L’autodramma, a sua volta, è un caso particolare di teatro attuale realizzato attraverso la terapia psicotecnica; contiene comunque tutti gli elmenti che caratterizzano il format del dramma
Lo psicodramma è comunque un racconto-teoria, che viene realizzato in chiave drammatica, benché non sempre il direttore si renda pienamente conto di stare attuando una strategia teatrale vera e propria, ancorché prodotta facendola maturare all’improvviso nel protagonista e manifestata sul palco senza una precedente stesura letteraria
In tempi recenti, a livello internazionale, si è andato strutturando un format di base per lo psicodramma, relativamente condiviso tra gli operatori che se ne servono (e quindi efficace anche come gergo per comunicare tra di noi) che aiuta a sintetizzare una strategia chiara per la realizzazione di un attuale
Non è indispensabile seguire sempre e pedantemente proprio questo schema, ma si tratta di un ottimo modello di riferimento (tra altri)
Come avviene per l’apprendimento di tutte le arti, durante il proprio percorso evolutivo si tratta soprattutto di conoscere e di praticare al meglio, dapprima come apprendista e poi come mastro, i fondamentali di base per questa arte, per poi eventualmente (ma non necessariamente) sviluppare proprie modalità originali
Lo schema di lavoro più diffuso dello psicodramma prevede tipicamente tre fasi, generalmente indicate con tre espressioni di gergo:
- Riscaldare – attivazione psicofisica, ma soprattutto spostamento del focus psicologico dalla razionalità della vita sociale alla fantasia interiore
- Drammatizzare – che è traduzione in concreto della peripezia, dove l’autore, generalmente in scena, fornisce la partitura agli attori (se ci sono)
- Condividere – in cui il o le apprendiste esprime ad alta voce, sotto forma di confessione, alcune associazioni mentali cui è giunta
- tutte e tre queste fasi sono rilevanti nel teatro attuale ma, secondo la mia esperienza, occorre precisare alcuni passaggi che l’apprendista non ha sempre chiari:
- il riscaldamento ha un rilievo fondamentale dato che l’attivazione della partecipante, con l’induzione dello stato di maggiore concentrazione sulla propria interiorità psicologica, costituisce la base del coinvolgimento nel lavoro. Questa fase non è un semplice passaggio formale, bensì una pratica determinante per qualsiasi lavoro con le persone; anche, ad esempio, nella formazione e nel lavoro individuale in studio o nel lavoro d’aula per la formazione
- La condivisione o meglio l’espressione-confessione finale, può risultare assai efficace, ma è meno indispensabile di quanto a volte si pretende, mentre può mancare del tutto o avere natura piuttosto diversa da quanto avviene nella terapia di gruppo, come ad esempio nella formazione (dove l’espressione conclusiva da parte della partecipante tende ad essere meno emotiva e più cognitiva) o nel dramma individuale (dove una eventuale condivisione non si può realizzare per mancanza di altre persone presenti, a parte il mastro, con cui aprirsi)
- il modello drammaturgico dello psicodramma discende direttamente dalla tragedia classica greca sintetizzato da Aristotele, per cui è bene che il mastro del teatro attuale studi attentamente questa chiave di regia, che altrimenti viene utilizzata comunque ma senza approfittare pienamente delle sue opportunità (per il fatto di conoscerle poco)

Felice Perussia, quarant’anni abbondanti di lavoro psicologico con i gruppi, specie come mastro (e apprendista) di Psicodramma & Ipnosi, ma anche oltre trent’anni come professore ordinario di Psicologia Generale (Personalità, Storia) all’Università – Oggi, come sempre, possiamo crescere insieme (Ci aiuterà!)