Il doppio è una figura ricorrente nella letteratura di tutti i tempi
In campo teatrale il doppio consiste essenzialmente, pur tra molte variazioni, nel raddoppiarsi di un elemento rilevante, tipicamente di un agonista, che si presenta in due forme diverse, le quali però fanno capo entrambe al medesimo personaggio
Il doppio può presentarsi sulla scena secondo modalità assai diverse, tra cui in particolare:
- Il doppio (perfettamente) accordato, che consiste di un attore il quale si sforza di immedesimarsi con l’autore, per cui cerca di ripetere sulla scena la sua performance (dell’autore) nella forma più esatta possibile e in ogni minimo dettaglio; in modo simile a quanto accade in musica al diapason, quando vibra all’unisono con la nota
- La doppia impressionistica, che cerca di ripetere correttamente la performance dell’autore, ma puntando a riprodurre le emozioni che lei stessa è convinta di avervi ravvisato, pur colorandole a modo proprio (ancorché mantenendosi comunque sulla falsariga dell’autore stesso)
- Il doppio interpretativo, che utilizza la performance dell’autore come semplice pretesto per diventare egli stesso momentaneo autore ed esprimere, con il pretesto di una forma di condivisione-confessione improvvisata, un proprio microdramma con cui proiettare in quel frammento di scena dei fantasmi propri
- Il doppio alternativo, dove l’autore, sotto la guida del mastro, offre due diverse performance per due parti diverse e potenzialmente dissonanti del proprio sé
- Una differenza significativa di fondo, tra le altre, che caratterizza il teatro attuale (che non è mai scritto) rispetto al teatro recitativo (che è scritto sempre) sta nel fatto che il doppio attuale viene necessariamente espresso solo in forma spontanea cioè all’improvviso
- Nella mia esperienza, la distinzione tra i vari tipi di doppio non è facile da cogliere pienamente per l’apprendista alle prime armi, che tende a confondersi tra le varie modalità, confondendo nel contempo anche l’autore (se il mastro non interviene con la necessaria precisione)
- Ritengo inoltre che l’unico doppio davvero efficace sulla scena monodrammatica (quando viene realizzata con la partecipazione di più attori) sia quello accordato all’autore; mentre l’impiego di altre tipologie può risultare stimolante, ma solo se il mastro ha la piena capacità di mantenere la massima lucidità su ciò che si sta effettivamente attualizzando, ed evitando accuratamente di creare disagio all’autore

Felice Perussia, quarant’anni abbondanti di lavoro psicologico con i gruppi, specie come mastro (e apprendista) di psicodramma & ipnosi, ma anche oltre trent’anni come professore ordinario di Psicologia Generale (Personalità, Storia) all’Università – Oggi, come sempre, possiamo crescere insieme (Ci aiuterà!)